28
Luglio
2023

Comunicati

RPO per i cellulari: il servizio compie un anno

Il 27 luglio del 2022 veniva attivato il Registro pubblico delle opposizioni esteso a tutti i numeri nazionali, inclusi i cellulari, fissando così la tessera centrale del mosaico della riforma del telemarketing, con l’auspicio di porre un freno al fastidioso fenomeno delle chiamate indesiderate.

Dalle sole utenze presenti negli elenchi telefonici pubblici, il servizio è stato ampliato a una platea di quasi 100 milioni di potenziali numeri, corrispondenti alle SIM card attive in Italia e alle utenze fisse. In un anno i cittadini hanno iscritto attivamente circa 3,7 milioni di numeri nel RPO, annullando i consensi al telemarketing rilasciati in precedenza, esclusi quelli concessi dopo l’iscrizione oppure nell’ambito di contratti in corso o cessati da meno di trenta giorni. Considerando anche le iscrizioni automatiche delle utenze registrate al servizio in precedenza e dei numeri fissi non presenti negli elenchi telefonici, al momento il RPO conta circa 28 milioni di numeri.

L’aggiornamento della normativa ha introdotto obblighi più stringenti per gli operatori di telemarketing, che da 400 soggetti che verificavano con il RPO le liste dei potenziali contatti commerciali sono passati a circa mille. Dall’avvio del nuovo servizio gli operatori hanno inviato al RPO oltre 650 milioni di verifiche, evitando in tal modo numerose chiamate pubblicitarie indesiderate ai cittadini.

A distanza di un anno, dai dati che emergono è possibile affermare che il Registro pubblico delle opposizioni esteso ai cellulari ha contribuito in modo significativo a limitare le chiamate indesiderate, anche se permangono ancora criticità legate al telemarketing selvaggio. Purtroppo sono ancora numerosi i soggetti che agiscono nell’illegalità non verificando le liste di contatti con il RPO prima delle campagne, nonostante le sanzioni milionarie per il mancato rispetto della normativa. Inoltre prendono sempre più piede tecniche utilizzate per mascherare il mittente delle chiamate, come per esempio il CLI spoofing, e sono in aumento  le chiamate automatizzate (robocall).

Per arginare questi problemi e rendere pienamente efficace la riforma del telemarketing, nel corso del primo anno di RPO le Istituzioni hanno monitorato la situazione e adottato le prime azioni di contrasto. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha condotto una capillare campagna informativa per il cittadino sia sui media tradizionali sia sui social network, mentre il Garante Privacy ha reso più semplice la procedura di segnalazione degli illeciti offrendo ai cittadini un modulo digitale di facile utilizzo, oltre ad approvare un codice di autoregolamentazione per la filiera del telemarketing. Sono state anche aggiornate le tariffe per la verifica delle liste di contatti con il RPO, in modo da incentivare l’aggiornamento periodico dei numeri e favorire il rispetto della normativa.

L’impegno delle Istituzioni sta comunque proseguendo con la valutazione di ulteriori misure di contrasto per arginare il telemarketing illegale e la messa in campo di nuove iniziative per promuovere l’adesione al servizio da parte dei cittadini e le modalità di funzionamento per gli iscritti.

Oltre a iscriversi al Registro pubblico delle opposizioni, è importante che il singolo cittadino sia più consapevole dei propri diritti e adotti alcuni accorgimenti per tutelarsi dal telemarketing, come leggere attentamente i moduli contrattuali prima di firmarli, non diffondere alle aziende il proprio numero di telefono se non strettamente necessario, utilizzare le funzionalità di blocco dei numeri disponibili sul proprio celulare, segnalare al Garante Privacy eventuali illeciti. Se si è già iscritti al RPO e ci si accorge in seguito di aver rilasciato involontariamente un consenso al telemarketing è sempre possibile rinnovare la propria iscrizione per non ricevere chiamate pubblicitarie dagli operatori che rispettano la normativa.